Mi appare ovvio fin dalle prime immagini di
lo spirito della nouvelle vague Francese, come non era mai successo prima: mentre Bebel fa il duro, imitando Bogey con una spacconeria puerile e spesso risibile, dietro la cinepresa Jean-Luc fa lo stesso, mettendo al centro della scena lo Stereotipo che è nel contempo emulazione, omaggio, riproduzione e parodia, non fa alcuna differenza: è il protagonista del film. Insomma, mentre gli Americani continuavano a sfornare film stereotipati, o destinati a imporre nuovi modelli e nuovi stereotipi, i Francesi ripartivano da zero, reinventavano il linguaggio cinematografico; e non costruivano niente di nuovo, ma scorrevano sopra le rovine della vecchia Hollywood proprio come un'onda; effimera, ma necessaria come ogni altra onda mai venuta dal mare delle idee. La particolarità di questa onda è che i Francesi la chiamarono, stranamente, nouvelle vague. Nuova onda, appunto, un'espressione che rende abbastanza bene il concetto che mi è apparso ovvio come non mai questa sera, e ho riassunto in apertura.
In ABDS c'è un cane che guarda in macchina:
Anche le massaie a passeggio guardano in macchina:
Belmondo fuma letteralmente una sigaretta dopo l'altra; e non sono comuni sigarette, ma una sorta di cannoli fumogeni di marca ignota:
La cultura della sigaretta nel '60 è ormai radicata nel tessuto sociale come una neoplasia maligna
Sembra quasi di sentirne il tanfo greve ed opprimente, malsano; venefico
Questo film mi fa pensare a quanto odio le sigarette.
Belmondo ha una faccia strana, nessuno l'ha mai notato?
La dégueulasse in questione è la protagonista femminile, accidentalmente, ma curiosamente Americana (Jean Seberg) con un nome anglo-italiano (Patricia Franchini) che parla un pessimo Francese. Nella battuta con cui risponde a Michael a proposito del dottore: "il me dit de revenir jeudi après midi FOR les analys" (e analys???)
Infine, a proposito del malinteso omaggio a Laszlo Kovacs, qui leggiamo che di fatto è il ripescaggio di un nome già usato da Bebel in un film di Chabrol. Del 59.
Le voilà.
Giudizio: pas mal.
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