24/05/10

Giochi di specchi e fumo

Questo interessante post su Listverse ci riporta all'enigma che congiunge il mondo "psichedelico" della canapa e quello ancor più misterioso del "sogno": che fumando abitualmente "non sognamo"; che non può corrispondere scientificamente alla "realtà" del sognatore, ma è noto e rilevante in questo caso il fatto che i cannabinoidi inibiscano la memoria a breve termine; dunque, che verosimilmente non ricordiamo di aver sognato.
Al di là delle molteplici qualità terapeutiche della canapa, mi sono sempre interrogato sul motivo di questa apparente dissonanza, mentre giorno per giorno, nel corso dei decenni, non posso fare a meno di glorificare la Santa Erba quotidiana e contemporaneamente maledire questa sorta di effetto collaterale il quale più che indesiderato è una vera sciagura, per chi ha riconosciuta nella scrittura della vita onirica la più pura, la più nobile, e la più interessante forma di espressione letteraria. Ma appena oltre il velo di tristezza che ne deriva, devo ammettere che la terapia cannabinoide cronica, e la conseguente inibizione mnemonica che mi preclude la scrittura degli inestimabili libris somni, mi ha permesso nel contempo di sviluppare la mia visione di questa dimensione, quella logica, del blog e della logosfera materialista in cui è manifesto, rispetto a quella onirica, di una semplice differenziazione che si esprime nel medesimo sostrato esistenziale, di una diversa visione della medesima architettura illusoria.
Questi stessi principi mi portarono a concludere che "viviamo di giorno come sognamo di notte", o che "di notte viviamo il sogno e di giorno viviamo fuori dal sogno"...

Al n.1 della lista leggiamo che "REM sleep activates the area of the brain that we use for learning"; non posso dubitarne, ma dubito che si possa descrivere questa attività con un linguaggio convenzionale; probabilmente questo è il territorio esclusivo dell'Arte. Quello che "impariamo" sognando ha poco o punto da spartire con quella che oggi chiamiamo "istruzione"; sarebbe persino difficile descrivere cosa impariamo, senza parlare di come. Ma qualcosa mi dice che, malgrado qualsiasi artificio intellettuale della falsa logica scientifica moderna, quello che "impariamo" nel sonno è infinitamente più importante di tutto quello che "impariamo" da svegli.
Lo riprova il fatto che da svegli, in senso universale, non sappiamo un accidenti, mentre nel sogno non abbiamo nulla da imparare oltre ciò che esperiamo direttamente.
E proprio questo approccio della "visione alternativa" espressa qui e ora, è quello dapprima svelato e quindi permesso dalle misteriose sostanze psicoattive della canapa.

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