Tra Sotto il vestito niente 2 e il sequel di Lost Boys,
The deaths of Ian Stone (2007)
è una creatura infinitamente ibrida e insopportabilmente vuota di mr. Dario Piana, che utilizza alcune trovate demoniache da Jacob's Ladder (come in queste due scene)
fino a questa finta-rivelazione che rimanda appunto al retroscena bellico/escatologico del film di Lyne, ed è forse uno degli omaggi più fuori luogo della storia del cinema, non essendo il protagonista né un soldato né tantomeno in Vietnam:
-e, come si vedrà poi, nemmeno troppo defunto- ma prigioniero di una sceneggiatura-frankenstein caracollante, che annaspa tra vaghe memorie di Hellraiser, Ghost e Dark City
(purtroppo, non soltanto dei loro costumi
e siringoni) ma nell'insieme è drammaticamente prossima a roba del genere Buffy l'ammazzavampiri... E' di enorme aiuto, nel mantenere al minimo la qualità della produzione, la presenza di un tale Mike Vogel come protagonista principale:
L'unica cosa buona del film, invece, è il titolo.
Giudizio: televisivo (che è peggio di pessimo)
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