Se qualcosa fa nascere in te una domanda è sicuramente più preziosa di qualunque cosa che ti dia una qualsiasi risposta.
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Nessuna produzione televisiva è paragonabile a The Prisoner, forse l'unica cosa simile ad arte mai proposta agli utenti; ma per il blogger la serie è soprattutto una parte del lontano sogno che chiamano passato. Rivederla per intero trent'anni dopo è stata una bella esperienza, e infine mi pare che l'archetipo del prigioniero terricolo in un mondo-paese sia raffigurato, nella mia mente o in quella degli autori, nella figura di Rover, il guardiano del Villaggio.
Permettetemi dunque una libertà che mette in relazione il serial di McGoohan con il capolavoro di Kubrick, uscito l'anno seguente (o forse solo 9 mesi dopo :)
il che forse spiega il successo strepitoso e nel contempo "alternativo" di quest'opera.
Non dimentichiamo che il comune denominatore tra The Prisoner e 2001 si può esprimere facilmente con un termine che raramente mantiene il suo significato originale nel linguaggio comune, di psichedelico. Così si definiscono certe droghe, e di conseguenza tutto ciò che apparentemente è derivato dal loro uso, i cui aggettivi più appropriati sarebbero "pirotecnico", "stravagante", "surreale", etc., mentre in questo caso sembra più attinente alla etimologia di "rivelazione dell'anima". Qualcosa che non appartiene né al materialismo dell'immaginario collettivo, riprodotto artificialmente all'infinito, né tantomento alla falsa logica che governa il nostro mondo-di-parole. E che non riguarda ovviamente gli ex-agenti segreti, ma chiunque abbia un barlume di intelligenza. Caso ben più raro.
Be seeing you.
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