Quest'uomo (as TV director) è il principale responsabile di
Hugh Laurie
la Melato
e Albertosi da giovane
contro tutta l'umanità nella parte degli Zombi (titolo della distribuzione Italiana), che sono degli ubriaconi colla faccia ricoperta di fard grigio
(l'accostamento cromatico è azzeccato, tutto il resto no)
oppure da forare (qui con un cacciavite)
e dove spesso le presunte parti di umani divorate dai morti-viventi (personificazione mostruosa del consumer, frutto di un'acutissima satira) sono sostituite da altri commestibili di scena:
qui un pollo arrosto interpreta un lembo di carne umana
... a parte delle vere budella di vacca; un'idea geniale, perché sembrano proprio budella umane.
Forse la scena più "divertente" è questa:
dove gli zombi irrompono scollando quattro assicelle di balsa (notare lo spessore) dal telaio della porta, senza che nessuno dei marines in assetto da guerra esploda un solo colpo. Purtroppo la voglia di ricercare simili gioielli manca presto, e quando infine arriva tutta la "fratellanza" in moto
e con il supporto del tamarrissimo Tom Savini (improvvisatore di FX, che qui ha fatto lavorare un po' di parenti)
il fracasso è troppo opprimente per non abusare dello skipping, verso un sempre più agognato -quanto prevedibile- finale.
Particolarmente fastidiose le musiche elettroniche dei Goblins con la collaborazione di Dario Argento (ai bonghi), che hanno ispirato i compositori di videogiochi come "Galaga" e "Phoenix", oltre che John Carpenter; non voglio immaginare quale sia stata la "consulenza" dello stesso Argento alla sceneggiatura di questa incommensurabile boiata super '70s, perché progettare una cosa più mediocre e più zoppicante di questa sembra un'impresa disperata.
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