Caché di M. Haneke (2005)
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è un altro horror sociologico del "raffinato" e "intellettuale" autore e docente Teutonico girato in Francia, e interpretato dalla fascinosa Juliette Binoche
e dall'affascinante Daniel Auteuil
avvolti nel fascino più-che-discreto della borghesia, in una vicenda di memorie infantili e sensi di colpa collettivi, incarnati in un bambino che ogni tanto sputa sangue nelle tenebre -ma queste sono le parti divertenti-
in un film che in quanto horror lascia parecchio a desiderare, con una unica scena di sangue finto, in questo suicidio inatteso
(warning: spoiler) e di nuovo, una scena di sangue vero, nella decapitazione del gallo:
un sacrificio forse meno appariscente di quello del cavallo in Les temp des loup (V.) ma più insistita, e non meno irritante per il blogger animalista.
Comincio a pensare che l'unico vero pregio di Funny Games U.S. (V.) consistesse nell' essere la versione americana e ricalcata di un modello precedente, un sofisticato processo filmico che ne ha magnificato l'essenza oltre il visibile, per suscitare un interesse che nessun altro titolo di Haneke visto finora ha suscitato; e, a parte la spettacolare messa in scena della memoria in Das weiße Band (V.) finora non ho trovato il minimo indizio di interesse in questo autore, non meno cattedratico e burocratico nel suo "stile", di quanto non lo sia l'altrettanto noioso, e altrettanto teutonico -ma più critico, e meno specialistico - Wenders.
Le sue "allegorie sociologiche" in formato horror sembrano tutte ugualmente squadrate con un metro di retorica cinematica che potrà -o dovrà- interessare i suoi studenti, ma non necessariamente il pubblico in generale -lo dimostrano gli incassi- e non questo spettatore in particolare.
Le sue "allegorie sociologiche" in formato horror sembrano tutte ugualmente squadrate con un metro di retorica cinematica che potrà -o dovrà- interessare i suoi studenti, ma non necessariamente il pubblico in generale -lo dimostrano gli incassi- e non questo spettatore in particolare.
Qui l'unico motivo di interesse per me è nel fatto che l'abitazione di una coppia:
venga video-ripresa da uno sconosciuto che poi recapita loro sulla soglia i VHS...
La somiglianza di questo incipit con quello di Lost Highway (1997) può essere accidentale, ma quanto può esserlo quella del cognome dei protagonisti, i signori Laurent, con quello del misterioso "morto" di cui si citofona nell'ouverture di Lynch&Gifford?
Di sicuro sono tra quelli che non spenderanno un istante di più a cercare la risposta.
Giudizio: teorico.
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