19/01/11

Il demone della canzonetta


Non ho affatto gradito l'ultimo Burton, ma dovevo ancora vedere questo, di cui salverei soltanto l'impianto scenico, con Dante Ferretti direttore di produzione


e la fotografia di Darius Wolski (quello di The crow e Dark city, evidentemente) 


anche se non saprei come impiegarli altrimenti; invece la stessa idea di un musical splatter va troppo oltre la mia concezione di intrattenimento, soprattutto se il movente per il sangue è tanto poco interessante quanto una vendetta prevedibile dall'inizio alla fine; ma il movente per canzoni simili non è nemmeno immaginabile per il blogger, e per questo ho skippato gran parte del film, in barba al mio ruolo di cronista filmico.
La storia è quella del barbiere Johnny Depp


la cui moglie si è avvelenata a causa di un giudice criminale; il barbiere torna a Londra dopo 25 anni e riapre la sua bottega, in società con una locandiera schizofrenica alla quale fornisce le carni per i suoi pasticci


derivate dalla sua clientela:


(che ci ricorda 对白语言:粤语更多外文片名) e compiendo così la sua elaborata vendetta.
Nel film compare anche una delle cose più raccapriccianti mai apparse sugli schermi:


la Bonham Carter da vecchia, che sembra proprio una strega, e fa la fine che merita:

(warning: spoiler) 

mentre il barbiere folle, che infine sgozza anche la propria figlia camuffata, fa la fine che tutti si aspettavano:


Giudizio (ironico): che barba.

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