Dreams di A. Kurosawa (1990)
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un film di Kurosawa ottantenne, prodotto da Spielberg; con gli effetti speciali della ILM e Martin Scorsese che fa Van Gogh:
questi "sogni" di Kurosawa sono scenograficamente notevoli:
ma ancora, proprio come per Inception (V.) e per tutt'altri motivi, l'onirismo qui sottomesso all'artificio artistico anziché all'azione commerciale, non è comunque abbastanza onirico da impressionarmi. Sarà perché non ho mai sognato tanti fiori, o arcobaleni, o soldati zombie azzurri, regine delle nevi o uomini truccati da "volpi", o vulcani incandescenti, o cose che stranamente mi sembrano tratte dal folklore nipponico più che da un liber somni; sarà perché non ho mai sognato di camminare in un Van Gogh:
comunque sia, anche questi "Sogni" giapponesi hanno poco del sogno, per il blogger italico.
Tutti bei quadri da guardare, anche quando non sono tratti da Van Gogh, ma non è certo la bellezza a rendere onirica una sequenza; la cosa più surreale tra questi "sogni" è appunto la trovata delle passeggiate negli scenari dipinti, e forse per una mia deficienza personale non riesco a collocare nemmeno questa tra le possibili attività oniriche. Del resto, io sono soltanto un blogger, non un regista di samurai.
Il film di Kurosawa finisce come potrebbe iniziare un film di Tarkovskiy:
Giudizio: pittorico.
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