28/01/11

Quel che resta di Peter


The lovely bones di P. Jackson (2009)
il tema portante dell'omicidio di Heavenly Creatures... Con una componente mystery-escatologica come in The frighteners... E la spettacolarità di Lord of the rings... Trattato con il tocco gentile di King Kong.
 Il risultato è filmicamente anche peggiore di Bad Taste, che però al contrario era costato 10.000 dollari e ne valeva un milione; questo ha l'aria di essere costato un miliardo, ma non lo pagherei 10 dollari. Se li avessi.
Il film è tratto dal libro di una Americana, scritto da Jackson con la moglie e la Philippa Boyens che ha scritto con loro la saga degli Anelli; è una storia alquanto puerile, rispetto ad ogni argomento toccato, in un pastiche  thriller-mystery-soprannaturale tra The Fountain (V.) e Ghost dove tutto il possibile interesse per la componente metafisica si risolve in quattro, anzi cinque scene di CG:







La giovane attrice dall'esotico nome di Saoirse Ronan ci offre uno sguardo più incantato di quello del regista


in fondo la cosa migliore del film, assieme alle navi in bottiglia, mentre il muscolare Whalberg


e la solita piagnucolosa (ma non morente) Weisz ormai avvezza all'oltretomba (V.)


sono a mio parere un madornale errore di casting.
Una delusione, per il blogger. Il paragone con i primi lavori di Jackson è ridicolo, dopo il successo mondiale di  Lord of the rings; ma è altrettanto inevitabile, per il cinefilo, non rimpiangere la pochezza materiale di quelli rispetto alla loro carica innovativa e all'originalità. In particolare, è l'inevitabile confronto con l'altro omicidio di Jackson, Heavenly creatures -pure inframmezzato da quadretti fantasy- che non regge. Questo è un film per famiglie... Senza figli.

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