01/01/11

11

Anno nuovo, post nuovo?
Strafumato e pieno di margaritas e lenticchie, coca e roba e fumo, mi pento amaramente di aver assaggiato il pregiato spumante per il brindisi della mezzanotte; dalla beatitudine piombo subito nel disturbo viscerale, profondo, e infernale della pirosi. Forse era questo che intendevano gli gnostici con la loro ecpirosi: la fine di tutti i bruciori di stomaco. Loro sì che se ne intendevano, di vini.

Torno per una dose di sali d'alluminio e qualcos'altro per pacificarmi.
Sono sbadato, ma consistente; archivio le mie fotografie cellulari:







Riuscirò ad aspettare fino alla resurrezione di mio Padre nei cieli? Sono le 6.07. Mancano 2 ore.
E' qualcosa che non faccio da tanto di quel tempo, che potrei anche non averlo mai fatto: guardare l'Alba di un nuovo anno. Solare.

Nel frattempo, rimugino sulla mia Idea del "paradiso terrestre", che è ancora Qui, appena oltre le porte della città; appena oltre l'inverno. Quando un uomo lo ha scoperto, quando l'esistenza di questa favolesca utopia biblica è una certezza fisica, organica, vivente, ma che gli è preclusa da tutto, e da tutti, in partenza, qualcosa cambia, e deve cambiare. 


Il gusto di alcune noci, mi porta a chiudere gli occhi per assaporarle completamente.
La vera comunione con l'Altissimo ha luogo in me, quando bevo il succo di tre arance.
Venderei la primogenitura per un piatto di lenticchie, se esistesse questo articolo su ebay.

La primogenitura, si intende.

Il sapore della vita, che è il sapore vegetale, è la perfetta illusione dell'essere sensibile.

La maggioranza dei "vizi" -dal vino all'eroina- e dei farmaci sono derivati dal regno vegetale, così come le nostre risorse alimentari si basano interamente sui vegetali, compresi quelli per l'allevamento. Respiriamo grazie ad una percentuale di ossigeno prodotta dal regno vegetale e immessa nella biosfera; senza questo gas nell'aria, non saremmo in grado di respirare. O comunque, non saremmo quello che siamo. 
E' grazie al Padre Stellare che tutto questo è possibile, ma il suo prodotto più diretto, quello che trasforma direttamente i Suoi Raggi in nutrimento attraverso un processo quantistico, è il vegetale. Possiamo dunque contemplare il vegetale come "un nutrimento del mammifero", ma più esattamente possiamo guardare il mammifero come una conseguenza della vita vegetale in fondo ai cieli. Senza il vegetale, non esisterebbe un uomo. Senza l'uomo, il vegetale non sentirebbe affatto la sua mancanza.


Ma quanti di noi si sono soffermati un attimo su questo pensiero?
Forse più di quanti salutano il Sole?


Se tutti noi avessimo ben chiaro questo principio, forse la "natura" sarebbe rispettata a discapito del Sistema Industriale? Ma soprattutto, i nostri habitat artificiali, questi scatoloni imbarazzanti, questi mucchi di cemento abitato, sarebbero differenti? Sarebbero abbastanza compatibili coll'Ordine Naturale delle Cose?

Il nostro pianeta, questo organismo tanto grande che non riusciamo nemmeno a intenderlo come tale (questo è ovvio) è come una madre che ci può nutrire e dissetare tutti, tutti i giorni, in abbondanza. Sappiamo che qualcuno ha interesse affinché questo non sia ben chiaro ai cittadini, per i quali l'insalata cresce già tagliata e lavata in sacchetti di plastica; per i quali deve sembrare indispensabile l'uso di foglietti di carta stampata, per ottenere ciò che appartiene ad ogni abitante del pianeta.

Io ne ho coscienza, dal momento che l'Alimento Indispensabile e Insostituibile nella dieta del cittadino, la carne di cadaveri di altre specie animali, è sparito dalla mia dieta. Con grande vantaggio del cittadino Jasper Thompson. Oggi il cittadino Thompson, all'alba dell'anno 2011, ha pure coscienza del fatto che non occorre il sudore della fronte per procurarsi il cibo perfetto, l'alimento ideale che racchiude in sé il Principio Vitale della luce; per dirla con il geloso per antonomasia, la divinità degli israeliti di cui si narra ne "La bibbia": "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne." - Genesi, 1:29-31

Mi sembra chiaro che tutti quegli esseri "nei quali è alito di vita", abbiano il medesimo "alito di vita" del sapiens; non esistono tipi di "vita" differenti, e ogni vita si può confrontare soltanto con l'assenza della stessa.
Ancora l'idea delle prime ecatombe ante-litteram descritte in questo libro mi ispirano pensieri enciclopedici, sul sopravvento o sull'imposizione della dieta carnivora nel costume popolare; quei sacrifici che gente come gli Elhoim esigeva dai nomadi israeliti, carbonizzando i corpi di creature innocenti per odorarne il "soave profumo", sono cose che mi hanno sempre dato da pensare. Cose malsane. Nessun uomo sano di mente chiederebbe mai una cosa del  genere ad un suo simile, ma che lo chieda un dio, merita una riflessione.

Che un cittadino "strafumato e pieno di margaritas e lenticchie, coca e roba e fumo" sia colto da pirosi gastrica per "aver assaggiato il pregiato spumante" non è ironico; perché sarei stato perfettamente bene, forse fin troppo, e senza dover tornare a prendere il Maalox, se non avessi bevuto quel  veleno che la gente si beve quotidianamente... Questa è l'Ironia maiuscola, quella stessa per cui la gente continua a morire con le arterie intasate dal grasso, ma non fa mai mancare la bistecchina al bambino: quella stessa per cui le droghe notriamente dannose per la salute, quelle certamente mortali, sono in vendita nei negozi, mentre per ottenere quelle che sono "psichedeliche", i cibi per la mente, si è costretti ad agire contro la legge. L'ironia estrema per cui il cittadino inscatolato tra quattro mura non ha nessun vantaggio ad uscirne per passeggiare tra il frastuono e gli scarichi venefici dei motori a scoppio; per cui si riempie la testa di TV, o di qualsiasi altro prodotto multimediale, che lo aiuti a non pensare alla propria realtà denaturata, alla propria condizione di schiavitù in un habitat artificiale e certamente dannoso per il suo essere; per non pensare di dover sprecare tutto il tempo della sua vita per ottenere dei pezzetti di carta con i quali otterrà -tra l'altro- ciò che è cresciuto dalla terra e che costituisce il nutrimento perfetto dell'uomo, senza dover nuocere a nessuno degli esseri, "nei quali è alito di vita".


 Ma tutto questo è davvero impensabile, nell'era della TV digitale, del cellulare, del navigatore satellitare, di Berlusconi al governo, dei bambini obesi, delle modelle anoressiche; del blog. C'è sempre qualcos'altro, un prodotto che da un giorno all'altro è necessario, universale, immortale; e che sul mercato viene sostituito il giorno dopo; c'è sempre qualcosa, che va dalla scuola dell'obbligo (dove si impara cos'è l'obbligo) alla occupazione fissa, fino all'intrattenimento di massa, per mantenere i pensieri dell'utenza lontani dalla realtà.

Nessun commento:

Posta un commento