08/02/10

The Big Country (and the little town that is the world)

Il film di stasera:

Birds of America di C. Lucas (2008)

mi dà tutto il tempo di pensare al cinema come effettivo rimpiazzo della letteratura, per la sua possibilità di fotografare letteralmente -e non letterariamente- usi costumi vizi e virtù del Paese in cui il film è stato prodotto. Mi fa pensare agli Americani, al popolo Americano, queste poche centinaia di migliaia di individui che consumano come miliardi di Indiani e di Cinesi, e sporcano il doppio; questi zozzoni globali, che sono gli Americani. Vedere tanti film in lingua originale non serve solo a imparare l'Americano, che è diverso dall'Inglese almeno quanto lo sono le due pronunce della medesima lingua, ma anche a capire gli Americani; in questo caso, la storia tratta di tre fratelli, rimasti orfani e allevati dal più grande, che sembrano avere sviluppato tre distinti tipi e livelli di psicolabilità. Ora, mi dico, che sarà mai andare a vivere in una tenda nel bosco, in un Paese che è stato conquistato attraverso il genocidio degli indigeni, e che ha fatto esplodere 1000 ordigni nucleari qua e là sul pianeta, comprese due cittadine Nipponiche...? Il dubbio della tara genetica è quello che perseguita il protagonista, il fratello "perbene" dei tre, che aspira solo a una cattedra mentre gli altri persistono nei loro sbandamenti; è quello che perseguita anche noi, ovviamente, riguardo gli abitanti del Grande Paese. Ricordate la canzone di Bowie?


Non puoi dire "I'm afraid of Americans" senza poi aggiungere "I'm afraid of the world", nemmeno se sei Inglese... God is an american!

Questa faccia la dice lunga; è la faccia di una donna che dice di essere felice per la sua nuova lavatrice.
E come lo dice. Credo che alla fine tutto quello che c'è da sapere sugli Americani lo dica il film Poltergeist di Tobe Hooper (1982): la famigliola Americana ha costruita la sua casetta di proprietà con vialetto su cui lasciare la seconda auto -la prima è in garage- proprio sul cimitero degli Indiani. A causa di questo, la figlioletta che fa la modella per McDonalds e la Mattel passa tutto il giorno davanti alla TV, si ammala di una rara malattia e muore prima dell'adolescenza.
In una previsione meno ottimistica, tutto questo non succede.

Se non altro, i dialoghi di B.o.A. sono abbastanza comprensibili e ci offrono qualche nuova parolina tradotta da Garzanti:

Ravine (è dove il fratello minore ha messo le tende)= burrone; (geogr.) calanco, gola.

Tenure (ciò a cui aspira il fratello maggione) NON è (dir.) possesso, godimento; diritto di possesso; periodo di possesso - ma:
ruolo (di docente universitario): to have -, essere di ruolo, ordinario; to be given -, entrare in ruolo; to be up for -, (spec. amer.) essere favorito per (ottenere) un posto di ruolo.

Shrink= (-s sono quelli che devono rintracciare) NON è restringimento; contrazione; (tecn.) ritiro - bensì: (fam.) psichiatra; psicoanalista, 'strizzacervelli'.

Dopy= agg. (fam.) sta per 1 inebetito (da narcotici, alcolici ecc.) 2 torpido, assonnato 3 (sl.) stupido -- o come si dice qui da noi, stordito.

Rummage è (fam.) il frugare, il rovistare; ricerca, rovistio -- qui la descrizione del suono di chi cerca le chiavi della macchina è RUMMAGING-- ma anche:
2 (non com.) perquisizione doganale (a una nave)
3 (rar.) confusione
4 [uncountable] (fam. spec. amer.) accozzaglia, insieme di oggetti vecchi, di poco valore, di cianfrusaglie / - sale, (amer.) vendita di merce non ritirata (da magazzino, porto ecc.); vendita di cianfrusaglie, articoli vari per beneficenza.

to jolt significa far sobbalzare.; scuotere (anche fig.); v.intr. sobbalzare, muoversi a scosse.
e se one's is TO BE jelted significa che "bisogna scuoterlo" -- da non confondere con to jilt che sta per piantare in asso (un innamorato) dopo averlo incoraggiato.

Una nota positiva, infine, riguardo le moderne tradizioni made in US; fintanto che i fratelli e sorelle si incontrano, la notte del compleanno di uno di loro, per un sano birthday joint in salotto

c'è un filo di speranza per tutti.

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