28/02/10

Gli ultimi momenti del millennio

Questo film di oggi:


Last Days di G. Van Sant (2005)
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mi ha fatto pensare alla mia vita da rockstar degli anni '90, e ai due Grandi Errori che NON ho commesso quando Lei -per me, come per chiunque- era la scusa perfetta per fare ogni cosa.
Per fare una vita da rockstar non occorre cantare o suonare e avere un sacco di soldi, questo lo sanno tutti dagli anni '70 in poi; la Triade Infame che costituisce il motto punk è qualcosa di accessibile ad ogni giovane utente che soltanto poi -e forse- si renderà di avere effettivamente vissuto con il grado di incoscienza ultra-puerile e psicodeviante adeguato alla sua età.

Il protagonista del film, Blake -una sorta di Kurt Cobain en travesti- ha commessi entrambi gli Errori maiuscoli, e così facendo ha commesso un errore infinitamente più grande della somma dei due; dopo oltre un decennio, io mi rendo conto che la mia "buona condotta" durante quel periodo (in cui, casualmente, si ascoltavano anche i Nirvana) è all'origine della mia attuale condizione di prigionia personale, di isolamento universale all'interno di una logosfera marcia e diroccata, dove soltanto l'isolamento restituisce l'illusione di pace necessaria a sopportare la Grande Illusione, monotona e chiassosa, del "mondo esterno".


Un uomo può effettivamente decidere del proprio destino commettendo qualche Errore maiuscolo, degno di considerazione, e che lo riguarda in essenza: di creare, o distruggere. Sono le due uniche azioni che -presumo- modificano quanto basta il corso degli eventi affinché l'uomo si possa illudere in maniera assoluta di aver fatto qualcosa in vita sua, fotocopiando geneticamente sé stesso, o togliendo il disturbo. Oggi mi accorgo che Lei -la donna- in quel periodo ha rappresentata la mia tentazione estrema, il bivio tra queste due possibilità con tutti i suoi patologici eccessi verso l'una o l'altra; e che il blogger infine ha snobbate entrambe, con la sua curiosità paradossale sempre rivolta all' Altro, malgrado la consapevolezza dell'entità (illusoriamente) assoluta di questi fattori.


Il blogger J. Thompson e signora, negli anni '90

Le conseguenze di questo non-agire inconsapevolmente taoista, sono ignote al di là delle apparenze che costituiscono la mia vita in fondo ai cieli; con la recrudescenza di lentezza mortale dei miei stati depressivi (attraverso l'automedicazione costante) e l'interesse per qualsiasi idea di sessualità che decade di pari passo da allora, proseguo la mia missione esplorativa del Nuovo Millennio con l'unica certezza di partecipare ad uno scherzo ordito ai miei danni dal principio, da me stesso; che questo scherzo è la mia esistenza in fondo ai cieli, e qualsiasi cosa faccia qui e ora non la potrò mai considerare (vivere, esperire, concepire) altrimenti. Dopo aver visto questo film, mi chiedo: è possibile pentirsi per non aver commesso i giusti errori al momento giusto? Nell'uno o nell'altro caso, adesso avrei qualcosa di meglio da fare che non scrivere un post sul mio blog, questo è certo. Il fatto è che ho sempre scritto qualcosa di simile ad un post su qualcosa come un blog, da che ho memoria; così questo è un post al quale non posso trovare un finale, di questo blog senza fine.

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