08/02/10

Messico e niente

La maratona domenicale con MM2 è iniziata discretamente, con

Idiocracy di M. Judge (2006)
☻☻

dove l'uomo più medio dell'esercito USA finisce congelato nel 2505, in un mondo popolato di soli deficienti, e dopo aver salvato il mondo (la California) dal collasso -sostituendo l'acqua alla bevanda energetica usata per irrigare i campi- diventa Presidente. Una commediola simpatica, all'acqua di rose, a tratti divertente, che potrebbe essere vagamente istruttiva per l'Utenza mostrando un universo dominato dalla TV, dal consumismo, dall'ignoranza, dal cattivo gusto e dall' abulia generale;

ma intanto sono passati quattro anni, e la mia impressione è che le previsioni catastrofiche del film siano più ottimistiche che grottesche. Se non altro, questi futuristici idioti usano auto elettriche, e finalmente le riviste

sono sincere, almeno nei titoli -poi magari trattano di etologia e scienze comportamentali...
Il film è co-sceneggiato dal regista ed Etan Cohen, che NON è il fratello di Joel, quello si chiama EtHan Coen, questo è Etan CoHen; è strano come basti lo spostamento di un'H per determinare il genio o la mediocrità dell'utente nominale. Opera marcatamente ebrea, non perde l'occasione di ricordarlo con questo colpo d'occhio, durante il "viaggio nel tempo" da luna-park che allude all' improbabilità di Tutta la Storia e alla sua corruzione totale nel giro di pochi secoli:

Se non lo sanno loro...

Il Pomeriggio Cinema è finito -parafrasando Franco e Ciccio- a schifìo, con uno di quei film che non dovrebbero esistere:

Y tu mama tambien di A. Cuarón (2001)

dove i tre sciagurati Messicani qui sopra danno vita ad una delle più puerili, inconsistenti e sciatte avventure mai portate sugli schermi. La pochezza della trama -aggravata da una voce off del tutto fuori luogo- è ancora più imbarazzante delle numerose allusioni e/o scene di masturbazioni, fellatio e sveltine che si susseguono senza tregua per buona parte della durata, senza tra l'altro un singolo istante di eros degno di tal nome. Non soltanto il film non è carne né pesce; sarebbe arduo anche identificare quale tipo di contorno potrebbe essere, e per cosa. Se dovessi salvare qualche fotogramma di tutta la pellicola opterei decisamente per questi:

dove le bellezze naturali del Messico oscurano per un istante le brutture incessanti di tutto il resto. Ma anche qui, trovandosi di fronte ad una vicenda di epico squallore e irrilevanza universale, il minimo richiesto sarebbe una sequela di scenari mozzafiato -di cui il Messico non difetta, per sentito dire- e del materiale umano degno di esposizione. Non è questo il caso, purtroppo. E sicuramente, avendo una sola donna nuda -e alquanto avara nelle forme- da mostrare per tutto il film

dovrebbe avere almeno delle vere tette. Non è chiedere troppo, se l'offerta di base è Niente; perlomeno, risparmiateci i dettagli compassionevoli.
Giudizio: imperdonabile, in ogni minimo particolare.

N.B.: l'utenza filmica su IMDB ha dato 7.8/10 a questa roba. E' un dato inquietante.

Mi accorgo adesso che il colpevole di questo film è anche il regista di Children of Men (2006); concludiamo che costui ha fatto passi da gigante, dato che quest'ultimo era più mediocre che pietoso. Prima di questa sciagura Messicana, ieri, un'altra Giapponata bizzarra:

ビジターQ di T. Miike (2001)

il quale, immagini e dialoghi a parte, ha un inizio davvero interessante: infatti nei primi 10 minuti del film la presa diretta ci offre una versione ultra-amplificata del silenzio in una camera d'albergo, che risulta essere un tumulto vorticoso, cavernoso e ipnotico, un coro di ululati demoniaci che si intrecciano a cori angelici, macchinari fantascientifici e venti cosmici, uno degli ascolti più interessanti dopo il silenzio a orecchio nudo, ed è un vero peccato che con tutti gli sbaciucchiamenti, i rumori intimi, le parole e i click della macchina fotografica interrompano continuamente questa sinfonia involontaria di sottofondo.

Nel frattempo sullo schermo un padre incontra la figlia adolescente e giace con lei, con abbondanza di documentazioni cine-fotografiche, come da tradizione Nipponica; di seguito, il signor Q del titolo colpisce alla testa il padre incestuoso con una pietra in due distinte occasioni, diventando così ospite fisso a casa sua e arrivando a mungere la corpulenta moglie eroinomane, seviziata continuamente dal figlio a sua volta angariato da un gruppo di bulletti... Se in Gozu qualche deviazione onirica sul percorso di un surrealismo spesso forzato poteva risollevare qua e là l'insostenibile giapponesismo, qui non c'è speranza, la grana è financo più grossa e spessa e deteriora fino a qualche scena di finto-splatter dopo un coito necrofiliaco e una doccia di latte materno, che annuncia il trionfo dello spirito familiare sulle tante crudeltà insensate della vita, di cui il film di Miike è un esempio calzante. E questa inquadratura finale,

dove padre e figlia colpevoli si riscattano attingendo insieme dal petto materno, abilmente manipolato e restaurato dal simbolico visitatore, la dice lunga. Potremmo dire che se un film riesce a disgustare anche solo per qualche particolare, piuttosto che nell'insieme (A.G.Mordum è un caso finora unico) in un certo senso è riuscito, perché ha provocata una reazione. Ma il dettaglio ripugnante del latte spremuto da una donna di mezza età è qualcosa che aveva già schifato questo spettatore da ragazzino, vedendo il rito Sardo in Una questione d'onore che è un film Italiano più vecchio di me; dopo averlo visto sgocciolare dal soffitto, imbottigliato e venduto e spruzzato gratuitamente in Gozu, non sentivo proprio il bisogno di questa ulteriore, multipla porcheria mammifera dal Sol Levante. Tra l'altro io il latte non lo digerisco proprio e, come possiamo vedere qui, a qualche asiatico il latte esce letteralmente dagli occhi:


Insomma, questo film è solo un altro, buon motivo in più per detestare i mangiatori di balene.

P.S.: di nuovo, su YTMT, se i commenti dell'Utenza (gli inermi spettatori) sono inquietanti, su Rottentomatoes le critiche dei professionisti sono allarmanti, dato che il film è al 91% "fresh"...
Cosa c'è di fresco in un mucchio di sterco? (a parte la rima)

1 commento:

  1. MOLTI commenti su IMDB su YTMT sono inquietanti:
    "A very moving film", "Very Intelligent Cinema", "An Amazing Movie", "A Great Mix", "Fresh, exciting, stimulating - Fantastico"... "Pure Genius"!!!!!!! La gran parte sono ENTUSIASTI e sono davvero pochi quelli che scorgono le infinite pecche: "awfully predictable" e "boring", "Childish", "Beavis & Butthead", "terrible", e una sola è l'unica definizione esatta: "The most stupidest movie ever!"

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