01/02/10

Sopra la realtà

C'è questo angolino della Scena:

Le sang d'un poète di J. Cocteau (1933)
☻☻☻

che mi dà una strana sensazione. Non potrei dire "emozione", ma sensazione, in corsivo; quale, non saprei dire. Una sorta di deja-vu che non sembra riguardarmi personalmente. Anche se il fim di Cocteau è considerato un manifesto del surrealismo cinematografico, e dunque i richiami onirici sono d'obbligo, ho la stramba sensazione di essere già stato in un posto del genere. Forse non ero sveglio, ma come sappiamo questo è soltanto un punto di vista, e non è il mio preferito.

L'angolo del cortile da sogno diventa un teatro dove si consuma la tragica bataille de neige (citazione del capolavoro Lumieriano visto poc'anzi) e compare anche la mia amata signora verde, in un raro primissimo piano:

che dopo la sua apparizione in L'Âge d'or (1930) di Buñuel si conferma come il vegetale cine-surrealista per eccellenza. (Nella mia galleria dedicata a Colei su Facebook possiamo ammirarla in varie ambientazioni filmiche.) Un'altra creatura degna di menzione qui è l'incantevole sig.rina


nella sua unica apparizione cinematografica (as "Statue") che scopriamo essere stata moglie, modella, musa e talvolta anche supplente di Man Ray, oltreché bambina stuprata da un amico di famiglia, gonorroica, maniaca depressiva, beona e prima femmina a pubblicizzare i tamponi igienici per la figa. Nondimeno, brillante fotografa, che riuscì a dare un tocco di surrealismo ai suoi lavori pur facendo la reporter in tempi di guerra; lo dimostra il suo famoso (?) scatto che rubo volentieri ad un collega blogger per il mio lettore personale:

Copyright © 2010 Lee Miller Archives. All rights reserved

Di padre Tedesco e madre Canadese con sangue Irlandese e Scozzese, la Miller era davvero un bel tipo, di una bellezza immensamente bastarda e assai poco sessuale che mi ricorda un genere di attrazione da tempo dimenticato; ma niente come questo suo scatto sarebbe altrettanto efficace per ricordarmi il succo della faccenda. Dunque mi accontento di ammirare Colei come quell'altra, in un antico film d'arte che sta tra la ingenuità geniale di Méliès e la genuina corruzione di Lynch:

Ed è un vero film di vera arte, una vera rarità, ma la sua bellezza è paragonabile ai pittogrammi rupestri e questo fa pensare, mentre al cinema stanno per uscire Sex and the city II e il quarto film di Shrek!

Viva il bianconero! Vive la France!
E viva la kentia!

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