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Che è un film di Richard Linklater (e la MdP non smette mai di seguire i 2 per la città, nemmeno quando si fermano). Temevo di vedere questo film, benché lo abbia visto in + di una "top 100" parecchio al di sopra di Before Sunrise. Un film che è, innanzitutto, un sequel.
Una parola che fa rabbrividire. In ogni caso, sono passati 21 giorni da allora; i protagonisti si sono conservati bene nel loro strato di bambagia mnemonica, a parte la ruga in mezzo alla fronte di Ethan Hawk (che, dice lei, sembra una ferita); e nella loro bolla di plastica con Vienna sullo sfondo e senza neve, in quella "realtà" amata per un istante che è il tempo del film (precedente) sono passati 9 anni. Dunque, il tempo del film corrisponde stavolta anche ai tempi sublunari delle due distinte produzioni; e credo che sia appropriato considerare Before Sunset come la creatura concepita dai due attori E dal regista durante la LORO breve love story viennese.
Guardando questo, che NON è una romance, ma una sorta di conseguenza per niente scontata del primo film, credo infine di aver capito perché mi è piaciuto tanto Before Sunrise; non è per le sue qualità filmiche intrinseche, ma per il ritratto più che verosimile, quasi-mockumentario, di due persone normali. E pensando a questo l'immagine che mi sovviene è quella di Al Pacino as "Lefty" Ruggiero in Donnie Brasco, seduto in tuta nel suo squallido salottino a guardare i documentari sugli animali.
Mi sovviene anche che io non ho mai avuto indizio di una qualche sorta di normalità, o affinità con un modello che si possa considerare una norma, senza cadere immediatamente nel mondo del bel canto... Oppure del cinema. Non è qualcosa che mi potrebbe mai mancare; ovviamente.
Oggi credo che soltanto la più completa follìa, quella in grado di cambiare una vita, quella che sembra travolgere ogni cosa in maniera irreparabile, e infine fluisce nell'oceano umano secondo natura, quella inverosimile patologia che chiamano "amore" (tra Lui e Lei) possa restituire un qualsiasi "senso", o significato, o semplicemente un motivo, per l' esistenza trascorsa in fondo ai cieli. In questo il terricolo riesce in genere a definire i limiti di una sua propria normalità, al di fuori della sua propria "logica" opprimente e della schiavitù quotidiana all'interno della Macchina Industriale... Etc., etc.
Lo fa (talvolta) creando qualcosa di simile a Before Sunrise; qualcosa che in termini biochimici si può paragonare alla alchimia, ma che spesso viene definita più romanticamente magia; come diavolo abbia fatto Linklater a riprodurre allora (21 giorni fa) con tanta accuratezza quella particolare illusione personale è per me ancora un mistero, ma il fatto che questo "numero 2" sia stato scritto a 6 mani con i due protagonisti ò un indizio importante. In ogni caso, ho capito se non altro quale fosse per me, personalmente, il Quid meta-filmico di Before Sunrise, il vero motivo per il quale mi è piaciuto fin troppo.
Il motivo per il quale invece mi è piaciuto, non troppo ma quanto basta, Before Sunset, è innanzitutto il titolo; noi traduciamo i due come "Prima dell'alba" e "Prima del tramonto"; io preferisco le versioni originali, dove si ripete la parola "Sun". Sun rise, Sun set. Non vi potete aspettare una vera critica cinematografica da un eliolatra; un eliolatra, inevitabilmente, vive al di fuori della logosfera in cui invia i suoi post. Benché viva "fuori dal mondo", è tra i pochi ad osservare ogni giorno la propria "deità" splendere nell'alto dei cieli; e più o meno scientificamente, o religiosamente, è quella stessa Entità maiuscola che permette la vita in fondo al cielo. Qui, e Ora.
In maniera piuttosto prevedibile, Before Sunrise era un film notturno; e -c'era da aspettarselo- Before Sunset è un film diurno. La notte è fatta per amare... Di giorno, i due amanti filmici si rivelano due attori ancora bravi, forse anche migliorati, che questa volta si sono scritti le parti; dal flirt dei ventenni alla rimpatriata dei trentenni; ammogliato lui, scrittore, accasata lei, con una carriera pro-ambiente davanti, entrambi con prole. L'episodio precedente è un ricordo vago (abbiamo fatto sesso?) e la vita "reale" incombe, grigia e implacabile per entrambi. Come per tutti, accoppiati o meno. Questo dunque è il nocciolo: la vita per me scorre grigia e tetra, e le mie notti sono fatte per amare il cinema. L'illusione industriale. Qualche lettore di queste pagine se ne sarà accorto. In questo Torrente, questo flusso continuo di dati cinematografici, è rara una sorta di emozione infantile, e non volutamente puerile, come quelle date da Linklater, e in part. dal "primo Before". Occasione rara, ma più che sicuramente irripetibile, in quanto tale. Dunque voglio considerare questa occasione falsamente casuale, forse forzata, e forse inutile, ma certamente non spiacevole; dove ho rivisto volentieri i 2 innamorati di quell'amore di film che è -e rimane- Before Sunrise, film d'amore. E, si capisce dall'inizio, quest'altro non lo è.
Dunque, che senso ha oggi camminare -21 giorni o 9 anni dopo, non fa differenza- per La Ville Lumière senza quella magia originale, di quand'eravamo tutti giovani e spensierati e anche un po' avvinazzati- che si finiva a scopare nel parco? E poi quasi si dimenticava? Insomma, questa volta non si teme la luce del Sole, che metterà fine a una breve avventura notturna e abbastanza illusoria da sembrare vera Magia. Questa volta si teme il suo calare, la sua estinzione. Non siamo ancora dei vecchi, ma se continuiamo così prima o poi ci arriveremo... Ecco dunque che il messaggio di Before Sun Set si rivela proprio come nel precedente, con l'arrivo dei titoli di coda. Non siamo + stranieri su un treno, ma vecchi amici in un salotto. Sorseggiamo un tè. E' strano, che come nel mio "film preferito", INLAND EMPIRE, è ancora Nina Simone che canta l'ultima canzone prima dei titoli. Ma non è "Sinnerman", è "Just in time":
Dunque, che senso ha oggi camminare -21 giorni o 9 anni dopo, non fa differenza- per La Ville Lumière senza quella magia originale, di quand'eravamo tutti giovani e spensierati e anche un po' avvinazzati- che si finiva a scopare nel parco? E poi quasi si dimenticava? Insomma, questa volta non si teme la luce del Sole, che metterà fine a una breve avventura notturna e abbastanza illusoria da sembrare vera Magia. Questa volta si teme il suo calare, la sua estinzione. Non siamo ancora dei vecchi, ma se continuiamo così prima o poi ci arriveremo... Ecco dunque che il messaggio di Before Sun Set si rivela proprio come nel precedente, con l'arrivo dei titoli di coda. Non siamo + stranieri su un treno, ma vecchi amici in un salotto. Sorseggiamo un tè. E' strano, che come nel mio "film preferito", INLAND EMPIRE, è ancora Nina Simone che canta l'ultima canzone prima dei titoli. Ma non è "Sinnerman", è "Just in time":
Just in time you’ve found me just in time
Before you came my time was running low
I was lost the losing dice were tossed
My bridges all were crossed nowhere to go
Now you hear now I know just where I’m going
No more doubt of fear I’ve found my way
For love came just in time
you’ve found me just in time
And changed my lonely nights that lucky day
Just in time
Before you came my time was running low oh baby
I was lost the losing dice were tossed
My bridges all crossed nowhere to go
Now you hear now I know just where I’m going
No more doubt of fear I’ve found my way
For love came just in time you’ve found me
just in time
And changed my lonely nights and changed
my lonely nights
And changed my lonely nights and changed
my lonely nights
And changed my lonely nights that lucky day
E il film finisce. Dopo tutto, allora, mi è proprio piaciuto.
E questo non è nemmeno incantevole: strano a dirsi, ma è un punto a favore
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