22/10/09

Double Feature

Che ci creda o meno, sono già stato su questo scenario:


Deja Vu di T. Scott (2006)
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e lo ricordo come se ci fossi stato ieri (era il 1997) Sono dunque immagini che fanno parte delle mie memorie, come di questo film che -non certo per caso- si intitola "dèja vu"; dove Denzel Washington è un coraggioso agente dell'ATF che sacrifica la sua vita per salvare le centinaia di vittime di un incidente già avvenuto, grazie alla tennologia segreta del governo USA. Ovviamente riesce nella sua missione disperata, e meno prevedibilmente (WARNING: SPOILER) non muore nemmeno. Non capita certo per caso -malgrado conoscessi soltanto il titolo di questo film, pescato ieri notte- che qui si esplori la Dimensione Suprema della nostra illusione olografica, sulla quale abbiamo avuto modo di riflettere nel pomeriggio con l'opzione più "umana" dei Surrogati di Surrogates; quella dimensione che nella completa virtualità teorica delle nostre menti racchiude le tre dimensioni della sfera materiale, il così detto "tempo". Questa storia in particolare, orchestrata con la solita pomposità scenica da Tony Scott, non ci rivela nulla di particolare, sull'insondabile realtà delle trame spaziotemporali - non più di un episodio di Back To The Future- se non che la possibilità fantastica di percorrerle al di fuori dello schema ignoto che è la nostra esistenza ne può rivelare l'inconsistenza essenziale, ed un più vasto e più ignoto orizzonte di cui soltanto oggi possiamo intuire la vastità; come sempre, quella che siamo pronti ad accettare come "realtà", e che in questo caso assume i toni apparentemente grigi e cervellotici della meccanica quantistica, è sempre indefinitamente più "incredibile" di qualsiasi opera di fantasia umana ma ancora, per il momento, il mio caparbio tentativo di rifiutarla in quanto tale, per comprenderne la vera natura oltre il velo dell'illusione, ha creato soltanto un ennesimo blogger che scrive su blogger.com, dopo una vita intera da diarista. Non è una carriera che possa augurare a chiunque, dal momento che le sceneggiature per film di fantascienza sono senz'altro + redditizie, e per scrivere l'una o l'altra cosa occorrono i medesimi simboli alfabetici.

Comunque sia, credo di aver intuito il motivo per cui la parte dell'attentatore patriottico è andata a un inedito Jim Caveziel tatuato; che in ogni caso, alla sua miracolosa apparizione sullo schermo il pubblico Americano, estatico, avrebbe esclamato:


Jesus Christ!

L'altro feature di questa sera è un filmino incredibilmente naive:



The Bamboo Saucer di F. Telford (1968)
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Dove scienziati Russi e Americani si ritrovano alleati contro i Cinesi durante la missione segreta di retro-ingegneria per il recupero di un disco; che fanno volare, come si evince dall'immagine.
A suo modo, anche questo titolo misconosciuto è parte del filone "Altro"; ma ancora una volta, si tratta di un fattore ambiguo all'interno dell'architettura psico-patologica della mia esistenza terricola, destinato a rimanere tale fintanto che l'unico termine per classificarlo sarà alieno.

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