Da IMDB scopro oggi che il soggettista James Thurber offrì 10.ooo dollari perché non fosse girato, e infine restò deluso dal risultato del film, ma
The secret life of Walter Mitty di N.Z. McLeod (1947)
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è una delle mie commedie Americane preferite, forse la mia preferita in assoluto; è anche uno dei primissimi esperimenti di "alterazione" filmica, in cui i sogni -a occhi aperti- del protagonista si accavallano alla sua "realtà" scenica. L'ingenuità genuina dell'epoca, e la bravura degli interpreti, sui quali giganteggia (come in Targets) un temibilissimo Boris Karloff, ne fanno un piccolo gioiello sempre piacevole da rivedere, una deliziosa alternativa ad ogni de-generazione con-seguente della commedia, come del film alternativo; che oggi raramente fanno ridere, o possono sorprendere ancora.
Su IMDB scopro anche che il film è minacciato da un remake ordito da Mike Myers; come sempre, sarà un motivo in più per apprezzare l'originale in futuro.
Per oggi mi contenterei di avere rivista -dopo decenni- questa chicca.
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