28/10/09

The great game

Così lo definisce Niles, il piccolo psicopatico protagonista di


The other di R. Mulligan (1972)

si tratta, appunto, di essere Altro; in questo caso un corvo, nella scena che meglio ricordavo di questo vecchio film. Il quale non serbava sorprese nel millennio scorso, e purtroppo non ne ha serbate per questo. Il piccolo Niles Perry, il cui fratellino Holland è caduto nel pozzo cercando di gettarci un gatto, ma del quale ha ereditata la malvagità con un anello (dito compreso) fa fuori in rapida sequenza il figlio del conestabile e l'anziana vicina di casa, poi si svaga rendendo invalida la madre e infine annega un neonato; questo fa infuriare la nonna, che invece di lasciarlo senza cena dà fuoco al fienile con il nipote dentro, immolandosi nell'impresa. Non mi sembra una trama particolarmente affascinante, al di là di quel Great Game insegnato dalla nonna, e attraverso il quale il bambino può diventare Altro che non sia solo un fratellino morto, per involarsi sopra l'America rurale degli anni '30, con tutti i suoi misteri poco misteriosi e di grana grossa.


L'unico mistero molto misterioso per me rimane quello che riguarda i due attori gemelli, dal muso inconfondibilmente sovietico Chris e Martin Udvarnoky, i quali interpretano i due gemelli protagonisti della scabrosa, imbarazzante vicenda, ma che di fatto non compaiono mai insieme nello stesso quadro; dunque, pur ammettendo che si volesse risparmiare il solito trucco fotografico dello sdoppiamento, che senso avrebbe dovuto avere mettere due bambini identici sullo stesso set per poi riprenderli uno alla volta?
E' un mistero che Mulligan si è portato nella tomba, assieme all'anello.

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