20/03/10

GLI INVASATI?!?!?!?!?!?!?!

Mi chiedevo appunto quale fosse il titolo Italiano di

The haunting di R. Wise (1963)
☻☻☻

e scopro stasera su Google l'atroce verità. The haunting è un classico mistery-thriller "paranormale" ambientato (guarda caso) in un haunted house del New England:

- molto haunted ma anche molto house - dove il terrore non è mai visibile ma ben udibile, e percepibile attraverso i volti delle protagoniste:

in part. quello inquieto, e inquietante, di Julie Harris.

La mia attrice preferita di tutti i tempi -- è quella sulla sinistra

La fotografia di David Boulton è preziosa quanto basta e talvolta ardita; la MdP qui è in grado di farci sentire la presenza dietro una porta o una parete, esplorandole con il fascino dell'orrore di una donna spaventata;

e se gli effetti sonori sono ancor oggi notevoli, erano inimmaginabili all'epoca. Probabilmente furono registrati in una casa stregata, per mancanza di mezzi tecnici.


The haunting è anche una storia terribilmente triste, a tratti toccante; quella di una donna sola, fragile e disperata, che trova un momentaneo conforto in questa avventura imprevista con degli sconosciuti, ma alla fine riesce a sconfiggere la solitudine e la fragilità, e a porre fine alla sua disperazione solo grazie all'aiuto della Casa stessa. Eleanor (la Harris) è il fulcro della vicenda e probabilmente anche la forza catalizzatrice delle entità di Hill House, è nel contempo sospetta complice (inconscia) dei "fantasmi" e loro vittima designata sin da principio.

Il falso finale con la scala a chiocciola traballante mi ha fatto pensare (!) per un attimo che il titolo Italiano fosse -appunto- La scala a chiocciola; pia speranza, quello è in effetti The spiral staircase di un altro Robert -Siodmak- in download adesso.
A questo è toccata la maledizione dei titolatori nostrani.


Un pizzico di thrilling in più, da questo film (dove Richard Johnson sfoggia una dizione impeccabile da Royal Academy, e Ross Tamblyn potrebbe sembrare un Americano moderno, se solo aggiungesse una 4-letters-word per ogni parola) viene dalle attrici; Julie Harris parla un inglese piuttosto neutro, mentre è nata a Grosse Pointe Park, Michigan, USA; Claire Bloom, Londinese, attrice Shakespeariana dall'età di 17 anni, ha una cadenza da cow girl, compreso un "baby" alla fine di qualche frase. Grazie a IMDB scopro che all'epoca Claire Bloom era sposata con Rod Steiger -e verosimilmente viveva nei paraggi del marito- il che può spiegare la slogatura della mascella, ma il motivo per cui una donna del Michigan come la Harris sia del tutto comprensibile dev'essere anche quello per cui è stata nominata 10 volte all'oscar, e ne ha vinti 5.

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