07/03/10

Uno sguardo dal sogno

Tutto quello che ricordo prima del risveglio è di essermi guardato allo specchio; per me è una cosa piuttosto rara nei sogni, e questa volta ho guardato dritto nei miei occhi. Erano di un verde intenso, con una strana angolazione dello sguardo.

Tutto quello che mi resta qualche ora dopo, è un'idea di grande potere soltanto intravisto, spiato attraverso una qualche sorta di schermo capace di riflettere la mia anima; per qualche motivo, questa memoria rimanda all'archetipo del drago senziente, o la bella e la bestia, di una entità con la quale hai un paradossale contatto "umano" mentre esiste la consapevolezza di una forza naturale indomabile. Questa è l'impressione lasciata dal sogno e sin dal primo momento, in qualche modo, la associo all'idea di una entità felina. Malgrado ciò, devo annotare che la pupilla in quegli occhi era tonda, e decisamente ristretta, sprofondata in un verde d'intensità profonda e sublime.

Se dovessi descrivere questa impressione poeticamente, direi che un qualche dio-leone mi ha guardato attraverso il riflesso dei miei occhi; benché la sua leonità fosse evidente soltanto nel suo sguardo, a differenza -ad es.- di un Narasimha:


Questo episodio mi ispira un dubbio apocalittico, riguardo il mio longevo ateismo e in generale, tutta la questione religiosa, del credere: che io, malgrado la mia convinzione personale e lo strano periodo di "illuminazione" che mi ha ispirata l'idea del Sole creatore, quando si tratta di tirare in ballo una qualche deità non esito a menzionare la Madre delle Forme Indiana, che più volte ho riconosciuta come rappresentazione della Illusione Materiale di cui ho piena consapevolezza; è piuttosto improbabile che sia richiamato alla mia memoria un Odino, o un Anubi, o un Manitu...
Immagino che soltanto questo, all'interno della Logosfera Religiosa, sia il principio vitale che nelle sue svariate differenziazioni si manifesti come "potere della preghiera", e più in generale, come il principio della Formula (magica) originata da una parola -o nome- a cui si attribuisce un valore "sacro"; la ripetizione di un mantra, o di una orazione, è qualcosa di paragonabile al processo di "realizzazione" attraverso il quale una notizia mondana qualunque, ripetuta per molto tempo e da un gran numero di persone, finisce per corrispondere ad una "realtà", per quanto possa essere del tutto infondata. E' lo stesso principio che io riconosco più o meno in ogni nostra presunta conoscenza, compresa la gran parte delle scienze così dette; ma nel contesto della religiosità, in quanto questione di fede, immagino che i continui riferimenti a Nostra Signora dell'Illusione possano auto-alimentare il potere virtuale di questa entità all'interno della mia logosfera personale, tanto che oggi, ritrovandomi a scorrere la lista del pantheon Induista in seguito al mio sogno, mi sono reso conto che nel Regno Illusorio della manifestazione atomica, dove esperiamo la gravità del nostro tragitto in fondo ai cieli, in questo mondo di parole che trova un'espressione perfetta nella dualità del codice binario e nel flusso momentaneo dell'energia elettrica in un computer, proprio Qui, e Ora, su Wikipedia troviamo decine di divinità sgorgate dalla medesima fonte; curiosamente, non è menzionata proprio quella, che d'ora in avanti eviterò volentieri di richiamare o, in gergo religioso, invocare ad ogni pié sospinto.

Dal momento che l'impressione selvaggia del sogno ha evocata invece la presenza del Sig. Uomo-Leone, quarto Avatara di Vishnu, e che la fine del Kali-Yuga è associata alla presenza della sua ultima "discesa" come कल्कि o Kalki il Distruttore (dell'Ignoranza e della barbarie) e nondimeno, che la sua forma di Vajimukha Colui si manifesta nelle sembianze degli amatissimi Houyhnhnms


(oppure interamente umanoide, accompagnato dalla sua cavalcatura alata) prendo volentieri a prestito questa immagine per mantenere viva nella mia mente la consapevolezza di qualche collega meno infelice della solita Super-Strega Cosmica, del potere maschile che infine vincerà il Caos muliebre tiranno dei terricoli coevi, così che al tempo della sua venuta, tra circa 427.000 anni, la mia logosfera sia pronta a riceverlo immediatamente e con tutti gli onori degni di tale maestà... E' un dio abbastanza simpatico da meritare un po' di attesa.

Per il lettore orientofilo, qui troviamo alcune deità equine Nipponiche, a partire dallo strano testa-di-cavallo Bato Kannon, riportato qui come 観音 (colui che vede e sente tutto); ci saranno più dei o più specie di insetti a questo mondo?

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