12/03/10

Ritorno a Xibalba

Questa mattina alle 3 ho lanciato il download di

Grim Fandango di T. Schaefer (1998)

Verso mezzogiorno il gioco era installato; ho trascorso il resto della giornata nell'Aldilà, gonfiando palloncini con la schiuma da imballaggio e infilandoli nel tubo a pressione della corrispondenza, sbriciolando pan de muerto e lanciando ossa a demoni-castori in fiamme...

Finché non è comparsa la scritta "One year later". Come passa il tempo quando ci si diverte...
Ma è comparsa anche la scritta "insert cd 2", e l'unica opzione possibile era "exit".
Un anno di tempo sprecato, prima di scaricare il comodo launcher per i windows + moderni, e con l'opzione per copiare i file necessari su HD evitando l'odioso daemon e i conseguenti errori.

Ma posso lamentarmi per aver passato ore e ore in questi ambienti, piuttosto che nella solita camera di incubazione?

Sono passati (qualcosa come) 12 anni, da quando sono stato per la prima volta nella Terra dos Muertos, al servizio della DOD. Non ho mai avuto il gioco completo, quindi non ho mai saputo cosa ci fosse fuori dalla città; e così, dopo un altro anno di gioco, rieccomi sul limitare della foresta pietrificata, pronto ad affrontare ancora una volta i demoni-castoro:

Più morto che mai.

Non c'è videogame paragonabile a Grim Fandango; Lucasart ha prodotti alcuni dei migliori adventures 2D-cartoons della storia, da Monkey Island a Day of the Tentacles, ma il suo primo 3-D li supera tutti a partire dall'originalità della trama e dell'ambientazione, dove i personaggi sono i pupazzi-scheletro tradizionali del Dia de Los Muertos Messicano

in una metropoli in cui architetture e design sono un connubio di stile Azteco e Art Deco, mentre l'atmosfera è segnatamente noir anni '40. Vale la pena di strizzarsi il cervello (e trovare un walkthrough funzionante, per i momenti duri) per risolvere tutti gli enigmi, soltanto per avanzare di livello e trovarsi su un nuovo scenario, o in un altro interno; la colonna sonora passa da sottofondi jazz à-la Twin Peaks alle trombe dei mariachi, mentre nei dialoghi non manca del buon humour demenziale in stile LucasArt ("Non ho un anello al dito, signor Calavera" "Non ha nemmeno la pelle"...)

Grim Fandango ha vinto un montagna di "premi", ma non ha venduto molto; è quello che qualcuno direbbe un prodotto di nicchia, o cult-game; dopo dodici anni, ha almeno- due siti dedicati e ancora funzionanti sul web: www.grim-fandango.com e www.grimfandango.net; su Youtube si trovano più di mille video con questo nome. Niente che ricordi mi è mai sembrato altrettanto artistico, e originale, nel campo dei videogiochi; è solo un caso che sia ambientato nell' Altro Mondo?

Di nuovo ai confini della foresta pietrificata, ho ancora più di tre lunghi anni di gioco che mi aspettano, prima di raggiungere il Nono Aldilà.

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