01/03/10

Down and down and down we go...

Qualche tempo fa, la visione di questo documentario


ci ha ricordato che la proporzione di 2/3 tra materia solida e acqua del pianeta Terra è pressoché identica a quella del nostro corpo; il nostro cervello invece è composto all'80/85% (secondo altre fonti al 90%) di acqua, una percentuale comunque superiore rispetto all'insieme. Ancora non siamo preparati a concepire noi stessi come particelle planetarie di un corpo astrale che è in gran parte liquido; non siamo in grado di comprendere immediatamente gli effetti che flussi esterni come l'energia elettromagnetica dei raggi solari, o le vibrazioni che percepiamo come suoni, hanno sulla struttura apparentemente solida, ma in continua mutazione, dei nostri corpi fisici; senza parlare di ciò che li anima. Per ora mi accontenterei di osservare questa sproporzione tra la percentuale di H2O del pondo e quella cerebrale;


BBC Blue Planet ep. 3 - The Deep (2001)

Suggerisce l'idea di un Abisso. Che il serpentello umano originario, generato nel liquido spermatico, raggiunge la sfera semiliquida dell'ovulo e si sviluppa interamente immerso nel liquido amniotico; che lasciata questa dimensione liquida si ritrova in fondo al cielo e vive nella impressione della solidità materiale, pur mantenendo in sé, nelle cellule del proprio corpo, in essenza, la matrice acquea del proprio essere, ed è in grado di riprodurla generando nuovo liquido seminale. Allora osserviamo un'altra interessante proporzione, che ugualmente riguarda l'uomo e il pianeta: che attualmente (qualcosa come) il dieci per cento dei mari è stato esplorato, e benché i transatlantici li attraversino regolarmente da un continente all'altro non abbiamo la benché minima idea di quello che ci sia dentro; come viene ripetuto in Aliens of the deep (V.) e in questo documentario della serie Blue Planet, ogni immersione oltre una certà profondità equivale alla scoperta di nuove forme di vita.


Che "conosciamo più la superficie lunare" -malgrado la percentuale minima dei fatti che tendono a trapelare dalla NASA- dei fondali marini, e se da un lato questa nozione tende a riconfermare l'origine aliena della specie umana, e in part. la conoscenza di questa realtà occultata dai governi che finanziano le imprese spaziali (e non quelle sottomarine), dall'altro ci spinge a riconsiderare la nostra realtà terragna di fronte all'abissale ignoranza di noi stessi, in quanto strutture a base di carbonio la cui esistenza in fondo ai cieli è possibile soltanto grazie alle incredibili anomalie fisiche e chimiche del più potente solvente conosciuto, che è appunto l'acqua. La mia impressione è che oggi l'uomo conosca la propria mente in proporzione alla sua conoscenza del proprio pianeta; ed è una impressione paradossalmente ottimistica.


Che ci sono mostri negli abissi della psiche umana, e si rivelano tali soltanto quando si mostrano ai nostri occhi, a cagione della nostra limitata intelligenza antropocentrica; ovviamente ora sto parlando di "depressione", che è anche sinonimo di "area che si trova a un livello inferiore a quello delle regioni circostanti o al di sotto del livello del mare" (Garzanti). Non è sicuramente un caso che la stessa parola descriva il misterioso malessere di cui sopra, così come la mia attrazione per le profondità marine sia particolarmente forte in alcuni periodi di "depressione"... Direi anzi che è l'ennesimo "gioco di parole" di un mondo in cui tutto lo è, e dove un termine è al contempo espressione di una idea e fine della stessa. Così come del resto basta cambiare il genere del termine "fine" per ottenere un nuovo gioco... Un gioco senza fine.





chimera
Sillabazione/Fonetica
[chi-mè-ra]
Dal lat. Chimae¯ra(m), che è dal gr. Chímaira, propr. 'capra'
Definizione
s. f.
1 (mit.) mostro con testa e corpo di leone, una testa di capra sul dorso e coda di serpente
2 (fig. lett.) fantasticheria, sogno irrealizzabile: miserere di questa mia giocosa / aridità larvata di chimere (GOZZANO)
3 (zool.) genere di pesci cartilaginei abissali con corpo a forma di squalo, testa e bocca piccole (ord. Chimeriformi)
4 (biol.) organismo costituito da cellule di due o più specie, derivate o da anormale distribuzione cromosomica nelle cellule originarie o da innesto (naturale o, come si fa nelle piante, artificiale) | organismo i cui tessuti presentano più genomi.


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